31/08/17

nel deserto che ingoia i suoni

In un angolo di 50 km quadrati del nord del Messico quando finisce l'estate gli esperti della Nasa prendono silenziosamente il posto dei turisti. Sebbene i portavoce dell'Agenzia spaziale lo neghino ed i governatori degli Stati messicani di Durango, Chihuahua e Cohuila se la cavino in genere con una rumorosa risata, il segreto più popolare del Messico è custodito nella «Zona del Silencio», il cui nome figura in bella vista anche sulle più comuni carte geografiche.

A sentire i contadini locali quest'area desertica situata a 150 km a nord della città di Torreon è popolata da spiriti maligni che impediscono da millenni ai suoni di essere ascoltati così come rendono lucertole e serpenti di dimensioni e colori innaturali. 

Avvicinarsi è pericoloso ed è meglio restare alla larga. Entrare per verificarlo è impossibile perché Città del Messico ha dichiarato l'area protetta dal governo federale. Gli unici che hanno possibilità di accedervi sono gli esperti dell' Istituto di studi sul deserto, ufficialmente titolari dell'aera denominata «Reserva de la Biosfera de Mapimi», il cui lavoro resta scientifico tuttavia ignoto ai più.

Fra le voci dei contadini e i dinieghi del governo ciò che spicca sono le iniziative personali come quella dell'ingegnere Harry Augusto de la Pena, docente all'Università Iberoamericana di Torreon, che afferma non solo di conoscere l'impenetrabile segreto ma anche di essere a conoscenza di come la Nasa lo scoprì casualmente...


Tutto sarebbe iniziato nel 1968 quando un missile sperimentale americano - di nome «Athena» - finì fuori rotta andando a cadere nel bel mezzo della «Zona del Silencio». 

«Athena» scomparve dai radar improvvisamente, come avvenuto ad alcune imbarcazioni in navigazione nel Triangolo delle Bermuda. Le ricerche della Nasa per trovarlo per lunghe settimane furono infruttuose e con l'intento di scoprire cosa fosse avvenuto al vettore una squadra di tecnici si recò fisicamente a cercarlo, perlustrando il terreno a partire dalla zona dell'ultima rilevazione radar.

Fu così che la Nasa si rese conto che nelle leggende contadine qualcosa di vero in fondo c'era perché si trattava di un'area completamente magnetizzata nella quale le onde radio non possono diffondersi e quindi qualsiasi cosa che viene seguita da un radar semplicemente scompare.

La rivista «Mexico Desconocido» afferma che quando i tecnici della Nasa arrivarono nella «Zona del Silencio» per portarsi via il missile perduto finirono per interessarsi molto alla composizione del terreno e prima di andarsene presero con loro anche tonnellate di sabbia che da allora sarebbero conservate in una base segreta dell'esercito degli Stati Uniti. «Proprio la radioattività presente in misura di molto superiore al normale - spiega Armin Gomez Barrios, uno studioso che ha dedicato gli ultimi anni a tentare di convincere il governo messicano a togliere il segreto di Stato - è la causa della presenza di serpenti giganti o rocce di colori molto forti, come ad esempio l'azzurro».

Vero o falso che sia De la Pena afferma di essere riuscito a varcare le delimitazioni portandosi dietro contatori geiger che hanno provato come tutti gli strumenti ad alta e bassa frequenza funzionano poco o male a causa della possibile presenza di un vortice elettronico originato dall'esistenza nel sottosuolo della superficie terrestre di una imponente massa di ferro magnetico. Carta geografica alla mano è facile rendersi conto d'altra parte che la «Zona del Silencio» è posizionata fra il 26° ed il 28°parallelo ovvero in quella sezione della Terra nella quale si trovano anche il Potala, la sede storica dei Dalai Lama in Tibet, le piramidi egizie, il centro spaziale di Cape Canaveral ed il Triangolo delle Bermude.


Armin Gomez sostiene che c'è dell'altro: la forte attrazione magnetica esercitata dal «Vertice de Trino», così detto perché compreso fra tre Stati, produrrebbe una emissione di energia capace di diffondersi fino alle più recondite profondità dell'Universo. Proprio riferendosi a questo fenomeno alcuni contadini attribuiscono le frequenti osservazioni di luci nel cielo a veicoli extraterrestri. Ad accrescere il mistero c'è il fatto che un prolungamento della «Zona del Silencio» - ma questa volta non segnata sulle mappe - si troverebbe nella parte più meridionale della Baja California, proprio a ridosso di Cabo San Lucas e San Jose del Cabo, due delle località dove i turisti vengono non solo attirati dalle spiagge desertiche sul Pacifico ma anche per osservare le balene svernano a centinaia nel Mare di Cortez.

Lo stesso aeroporto di Cabo ' San Luca meta dei turisti ogni anno a settembre accoglie gli aerei con a bordo il personale della Nasa che - secondo molteplici testimonianze di tassisti locali - sosta per una decina di giorni negli hotel del posto e si trasferisce nella locale «Zona del Silencio» a bordo di elicotteri con la protezione del governo. A differenza dei 50 km quadrati al confine fra gli Stati di Durango, Chihuahua e Cahuila in questo caso la «Zona del Silencio» non è un deserto ma si sviluppa attorno ad una laguna circondata da montagne per scalare le quali bisogna camminare due giorni. In comune invece c'è la posizione geografica: anche in questo caso l'area di forte magnetismo è situata fra il 26° e 28° parallelo. Ed anche qui gli abitanti locali continuano ad ripetere che la Nasa «può cercare quanto vuole» ma non troverà nulla, anzi rischia molto sfidando gli «spiriti maligni».

Fonte: www.margheritacampaniolo.it

fonte: https://crepanelmuro.blogspot.it/

vaccinazioni obbligatorie: i 171 senatori a favore


di Gianni Lannes

Ecco gli onorevoli che hanno votato a favore del trattamento sanitario obbligatorio vaccinale a neonati, bambini e adolescenti in Italia (in questa lista manca D'anna che pure ha votato a favore, ma è riportato in basso un link con un suo intervento). Ancora non lo sanno ma sono entrati nei libri di storia, perché certi crimini contro l'umanità non vanno mai in prescrizione. Prima o poi saranno arrestati e processati per aver attentato alla vita di esseri umani inermi e sani. Appuntatevi i loro nomi e non dimenticateli. La resa dei conti è vicina: alla repressione segue la ribellione.

 http://www.senato.it/leg/17/BGT/Schede/Ddliter/votazioni/862_114.htm

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2017/07/vaccini-il-senato-approva-il-decreto.html 

 http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2017/07/il-senato-approva-un-vaccino-appena.html

http://nexusedizioni.it/it/CT/vaccini-un-salto-nel-buio-5583

http://nexusedizioni.it/it/CT/vaccini-dai-feti-abortiti-5586

 http://www.quotidianosanita.it/stampa_articolo.php?articolo_id=52857 




fonte: http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/

26/08/17

l'assuefazione al peggio!

Venezia: aerosolchemioterapia bellica NATO
di Gianni Lannes

Avete mai pensato alla tragicità dell’indifferenza altrui? Non a caso, da qualche tempo, siamo sottoposti ad un artificiale processo di deterioramento morale e biologico che passa anche attraverso l‘omologazione del pensiero ad un unico parametro. Ognuno ritiene di pensare a se stesso, alla propria sopravvivenza, accettando il susseguirsi di eventi deleteri ma senza reazioni di ribellione. Così l’ordine non viene mai infranto né scalfito dai consumatori, ormai lobotomizzati a dovere e dunque, non più umani, non più soggetti bensì oggetti.
Come dominare il mondo e schiavizzare definitivamente l’umanità? Con una guerra non convenzionale, mandata in onda sotto mentite spoglie dall’alto dei cieli. Un conflitto che agli occhi miopi della gente comune è celato sotto la denominazione fuorviante di catastrofe naturale. Così, in un baleno la colpa passa di mano alla natura, e contro l’equilibrio “naturale” del pianeta Terra nessuno può adirarsi.
Attenzione, non uscite assolutamente di casa stasera: codice blu, intesi? Aerosolchemioterapia in corso. Tranquilli, siete coperti dai vaccini Glaxo, ma per precauzione non varcate la soglia di casa fino alle otto del mattino, perché irroreranno acqua di colonia modello nato. Bombe d’acqua e cicloni si abbatteranno pericolosamente sulle città e sui campi coltivati distruggendo i raccolti.

Di fatto le libertà sono limitate e coloro che manifestano dissenso nei confronti di questa guerra segreta, vengono immediatamente denunciati dai negazionisti venduti al miglior offerente e arrestati. I trasgressori sono puniti con un periodo di detenzione a lungo termine e torture psicologiche. Gli irriducibili al nuovo ordine mondiale li fanno sparire direttamente: un desaparecidos in più o in meno non conta. Le associazioni che organizzano dimostrazioni con conseguenti problemi di ordine pubblico, possono essere sciolte, le loro sedi chiuse per sempre. Inchieste, articoli, libri, film, documentari, spettacoli e rappresentazioni teatrali che sfiorano questo tabù imperante, sono soggetti a censura preventiva. Le pene previste per chi si oppone alla guerra del terzo millennio sono durissime.

fonte: http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/

21/08/17

Arles con lo sguardo di Vincent


Vi voglio invitare ad una visita in Provenza utilizzando uno sguardo del tutto particolare.

Questa sorta di reportage abbastanza insolito nasce da un dibattito sempre aperto fra gli appassionati di fotografia e più in generale di arte: quello sulle regole.

Sono valide? non sono valide? vanno rispettate? bisogna infrangerle?
Personalmente rimango sempre dell’idea, anch’essa abbastanza classica, che per poterle infrangere, ammesso che davvero di infrazione si tratti, occorra conoscerle. Conoscerle e studiarle. 
Il tema si è rivelato un utile filo conduttore per visitare alcuni luoghi utilizzando lo sguardo di un artista molto amato, non solo da me, e che negli anni ho cercato di seguire e approfondire, da un punto di vista “visivo”, arrivando anche a realizzare dei quasi “pellegrinaggi” nei luoghi dove ha vissuto e esercitato la sua attività creativa.
Non è, almeno apparentemente, un fotografo, ma un famosissimo pittore. 
Come già anticipato dal titolo si tratta di Vincent Van Gogh, artista sul quale ci si interroga periodicamente vista la sua importanza capitale per la cultura dell’immagine anche contemporanea e anche per la sua evidente e apparentemente inarrestabile “modernità”.
Il discorso non è semplicissimo anche se cercherò di renderlo tale il più possibile, ma se avrete la pazienza di arrivare in fondo a questa chiacchierata troverete le “prove” visive e fotografiche di quanto qui si tenterà di raccontare.
Personalmente ritengo sia particolarmente significativo per questo tipo di discorso perché proprio Van Gogh passa spesso per essere un artista che ha infranto le regole, le ha stravolte e reinterpretate a suo piacimento secondo una visione propria e unica della realtà. Ed è vero.
È altrettanto vero però che non le ha stravolte a caso. Non ha scomposto la realtà in base a visioni astratte, suggerite magari dalla sua mente malata o dalla sua presunta visione distorta dei colori.
Già, perché spesso accade anche questo: ciclicamente viene esposta da qualcuno una qualche teoria, spesso di origine medica, che pretende di trovare una spiegazione “diagnostica” al suo modo di riportare la realtà sulla tela. Schizofrenia, daltonismo e molto altro ancora. Tutte cose magari clinicamente vere, ma che in realtà non spiegano nulla. È come se non volessimo ammettere che la sua capacità di vedere la realtà in modo diverso dagli altri non fosse dovuta ad una qualche dote estranea alla sua volontà ma, esattamente al contrario, fosse proprio il frutto di una osservazione rigorosa e attenta della realtà stessa. Talmente rigorosa e attenta da poterla riprodurre non solo nelle sue linee e nelle sue forme, ma anche nelle emozioni e nelle sensazioni che provocava.
Nel caso di Van Gogh (così come nel caso di Monet e delle sue ninfee) c’è però un modo assai diretto per constatare quanto in verità le loro opere siano aderenti alla realtà, molto più di quanto normalmente si pensi. Molti luoghi da lui dipinti infatti esistono ancora, e sono per molti aspetti assai simili a come erano all’epoca in cui vi si posarono “gli occhi blu profondo di Vincent”.
La prova si può fare in particolare ad Arles, in Provenza, dove il pittore olandese visse uno dei suoi periodi più prolifici e più significativi, dipingendo angoli e scorci della cittadina e dei dintorni, trasformandoli in alcuni dei quadri più famosi della storia dell’arte.
E’ qui che, in più occasioni, mi sono recato proprio cercando e trovando i luoghi esatti da lui dipinti (negli ultimi anni aiutato dall’ente del turismo che ha colto l’opportunità e ora li segnala in modo egregio), cercando le posizioni esatte da lui scelte per riprodurre su tela quegli scorci, e cercando di verificare sul posto quanta attenzione avesse posto, o non posto, alla composizione dell’immagine che doveva riprodurre quelle realtà.
Ebbene, guardando e attraversando i luoghi esatti riprodotti dall’artista, e cercando, da fotografo, di “inquadrare” il più possibile ciò che lui stesso “inquadrò”, saltano subito all’occhio (all’occhio attento, naturalmente) almeno due cose.
La prima è che Van Gogh si posizionava sempre in un punto ben preciso. Se si cerca la posizione esatta che corrisponde al quadro ci si accorge facilmente che il pittore deve aver provato e riprovato diversi punti di vista prima di scegliere quello definitivo dove piazzare il suo cavalletto. Lo si capisce bene, poiché il punto scelto non è mai il più immediato, mai il più comodo, mai il più banale.
La seconda è che Van Gogh non inventava un bel niente. In ogni suo quadro semmai aggiungeva. Aggiungeva colori per comunicare sensazioni, aggiungeva gesti e pennellate per rappresentare movimento e forze intangibili, ma non inventava né stravolgeva affatto la realtà. La coincidenza fra le scene reali e i quadri di Vincent è pressoché totale, in alcuni casi di un realismo impressionante. Nulla, ma davvero nulla, era lasciato al caso o all’improvvisazione. Le misure, le distanze, la prospettiva, gli elementi. Tutto coincide in modo esemplare.
Sento di non esagerare quindi dicendo che Van Gogh ragionava in modo non molto diverso da quello di un fotografo (non di un fotografo qualsiasi, naturalmente). Il suo intento era riprodurre la realtà che vedeva, rispettandone le misure, le proporzioni e l’atmosfera, trasferendo al tempo stesso sulla tela l’emozione che quelle visioni gli provocavano. 
E nel riprodurre quelle visioni, ci si accorge anche di quanto conoscesse, avesse approfondito e fatto proprie quelle regole di composizione che ancora oggi valgono per molte immagini, siano essi quadri, foto, disegni, cartelloni pubblicitari o inquadrature cinematografiche.
E nelle sue composizioni, anche quelle che trasmettono in modo particolarmente fantasioso e immaginifico scene che si avvicinano ad allucinazioni, oltre ad essere sempre riprodotta la scena reale con la massima fedeltà, possiamo trovare regolarmente la regola dei terzi, quella dei pesi, dell’entrata, della chiusura e delle diagonali. Non ci sono elementi fuori posto, non ci sono mai squilibri.
Inutile quindi illudersi che Van Gogh dipingesse in quel modo perché era pazzo, o daltonico, o chissà cos’altro. Dipingeva in quel modo perché era un genio, certo, ma un genio che conosceva perfettamente tutte le regole della prospettiva e della composizione, le studiava e ristudiava, le provava e le riprovava. E cambiava continuamente il suo punto di vista finché non ne trovava uno che gli mostrasse la realtà in un modo nuovo, diverso.
Non più fantasioso, ma più reale.
Ecco quindi i risultati della ricerca e dei confronti fra la realtà fotografica e quella che ci ha trasmesso il genio olandese: 
Il famoso Caffè dipinto da Van Gogh è stato mantenuto come all’epoca, probabilmente anche ridipinto con i colori cari al pittore, ma ciò che più colpisce è la fedeltà dell’atmosfera notturna che ancora si respira a Place de Forum, e la precisione delle prospettive dei palazzi e della porzione di cielo (come spesso accadeva, arricchita dall’artista con la sua famosa visione “lampeggiante” delle stelle)


La “casa gialla” dove visse Vincent purtroppo non c’è più (distrutta dai bombardamenti) e la possiamo vedere solo nel quadro, ma tutto il resto è talmente preciso (impressionanti i due ponti della ferrovia) che volendo la si potrebbe anche ricostruire prendendo la tela come progetto di riferimento.



La maestosa riva del Rodano, stellata come solo Van Gogh riusciva a illustrare, appare ancora oggi identica. I Lampioni lungo la riva, oggi ripristinati nelle stesse posizioni dove un tempo illuminavano con le lanterne a petrolio, disegnano la curva del grande fiume nello stesso modo. Qui lo sguardo dell’artista ha davvero composto il quadro in modo insuperabile. Quando si cerca di fotografarla, ci si rende conto che quella e solo quella è la posizione e la com/posizione perfetta (anche di giorno, come si vede dalla foto in testa all’articolo).


Il famoso ponte levatoio, riprodotto molte volte dal pittore, è oggi stato ripristinato, forse non esattamente nello stesso luogo ma comunque in modo fedele. Prospettive e particolari della struttura si possono ritrovare identici.


Il cortile dell’ospedale dove Van Gogh risiedette per qualche tempo (ottenendo il permesso di dipingere) è oggi giustamente ribattezzato “Espace Van Gogh”, ed è stato restaurato in modo del tutto fedele al quadro. In questo caso non è stato possibile riprodurre la stessa identica inquadratura dell’artista, poiché lui dipinse fissando il suo cavalletto dalla balconata del primo piano, che al momento della mia visita era purtroppo inaccessibile. L’ambiente però risulta ugualmente fedele, quadro e luogo reale si possono sovrapporre.


Per il viale nei giardini pubblici della cittadina, la composizione è quasi simmetrica. Van Gogh però in questo caso evidenzia la prospettiva e equilibra i pesi rendendo dinamica la visione utilizzando le figure umane disposte nel quadro. Il Signore a sinistra, la signora di spalle lontana, le figure sedute sulle panchine.  Per riprodurre l’effetto compositivo (tra l’altro rispettosissimo della famosa “regola dei terzi”) Francesco Borgogno si è prestato a interpretare il signore con il cappello che legge il giornale. 




Appendice cinefotografica: Per chi vuole continuare l’esplorazione, oltre alle foto può essere utile anche guardare questi video da me realizzati proprio ad Arles. Video che, oltre ad essere evidentemente un gioco, vogliono anche essere un modo per comunicare visivamente quanto si è qui cercato di descrivere a parole. 


Buon viaggio!

“Vincent nei luoghi di Vincent”: http://www.youtube.com/watch?v=17G8aDPA9vE



Alessandro Borgogno

fonte: https://viaggiatoricheignorano.blogspot.it/

Questo reportage è stato pubblicato in versioni differenti anche su www.lakasaimperfetta.com e su photoriflettendoci.wordpress.com

18/08/17

vaccini: terrorismo di Stato




di Gianni Lannes

La coercizione non ha niente di terapeutico: è un abuso di potere per indurre una dipendenza generazionale da farmaci, insomma clienti malandati a vita. Se un governo si sognasse di imporre l’iniezione forzata di un cortisonico a tutta la popolazione solo perché alcuni individui muoiono d’asma, sarebbe l'espressione di una dittatura criminale. E come definire ora, chi con un decreto fuorilegge (incostituzionale) impone la terapia farmacologica vaccinale di massa, ovvero un trattamento sanitario obbligatorio per tutti i minori, ingiustificato perché in assenza di qualsivoglia epidemia? Chi attenta alla salute di milioni di esseri umani sani, in particolare neonati, bambini e adolescenti, come può essere definito? Perché sporcare, indebolire, annichilire le nuove generazioni? Chi vuole azzerare gli italiani? E' soltanto una lucrosa questione economica per favorire soprattutto Glaxo e Merck? Qual è il vero obiettivo incoraggiato da Mattarella, Gentiloni, Renzi, Lorenzin ed altri? In uno Stato di diritto simili politicanti sarebbero dismessi e processati per direttissima. Alla repressione si risponde con la ribellione e la disubbidienza civile. 




I bambini si e i medici e paramedici no: è un’ingiustizia, proprio loro che sono sempre a contatto con i malati. Non è tutto in questa farsa tricolore del piddì, di forzitalia e dei grullini, mancano dall'obbligo: clienti dei supermercati, spettatori di teatri e cinema, utenti di metropolitane ed autobus, forze dell’ordine, soccorritori nei gravi eventi, albergatori e turisti, bidelli ed insegnanti, nonché diverse altre condizioni.

Queste mezze calzette al governo per conto terzi non hanno però gli attributi per approvare un decreto che imponga la vaccinazione obbligatoria anche a medici, personale sanitario e insegnanti, unico elemento di coerenza in un progetto eterodiretto e folle, perché sanno benissimo che incontrerebbero un muro insormontabile. E allora prendono i più deboli e indifesi - i minori appunto - come cavie. Voglio vedere i tassi anticorpali a un anno dalla vaccinazione perché certo, non è possibile rischiare che un minore immunodepresso venga contagiato dal medico che lo cura o dal suo insegnante.  
Il concetto illogico di copertura di gregge offende l'intelligenza umana. Come fa il 95 per cento del 14 per cento della popolazione a coprire il restante 86 per cento circa. Vogliono l'immunità di gregge e poi lasciano i cosiddetti untori in giro per le strade, per le scuole, e così via. Questi fantocci telecomandati hanno spaventato e terrorizzato le mamme e i papà, minacciato di togliere la patria potestà, strappato la fiducia tra medico e paziente, ridicolizzato i danneggiati da vaccino sostenendo che non esistono, ingannato i più deboli, emanate circolari ai pediatri per formarli alla negazione dell'esistenza di indagini prevaccinali. Le multinazionali vogliono a tutti i costi sperimentare i loro veleni sui bambini come se fossero dei polli senza nemmeno indagare sull'effettivo stato di salute degli stessi. E' allucinante.

Lo stesso meningococco B in Nordamerica è posticipato in età avanzata, avete ridotto l'obbligo da 12 a 10 per il semplice fatto che uno di questi è sperimentale e l'emergenza non esiste.. Nel 2011 in Italia ci furono più di 5000 casi di morbillo ma nessuna emergenza, vogliamo andar a vedere gli anni pregressi 2008 o 2000? Esistono epidemie per 12 malattie? Se solo c'è un problema di morbillo allora fate il vaccino monovalente solo per il morbillo, come si faceva una volta. Chi vaccinerà in farmacia? Il farmacista ovviamente. Ma io proporrei di allargare il ventaglio delle possibilità e darei l’autorizzazione per le vaccinazioni in tabaccheria ed in tutte le ricevitorie del lotto.  

Da una parte 4 medici lobbisti comprati dalle case farmaceutiche, dall'altra nonostante le minacce di radiazioni, tutti i medici e pediatri che sanno che i vaccini sono pericolosissimi. La scienza ha già dimostrato i danni da vaccino, i politicanti italidioti, invece orientano i risultati statistici per speculare sulla salute dei cittadini.  

Un tempo chi dava la caccia ai fantasmi veniva rinchiuso in manicomio, adesso è accolto in parlamento e al governo, dove poi si diletta ad abbozzare normative di stampo dittatoriale. Prima di varare leggi pericolose bisognerebbe almeno informarsi un minimo sulla materia che si affronta. Altrimenti si rischia di fare una figura meschina confondendo virus con batteri. Giusto Lorenzin e soci? La libertà di pensiero e di scelta farebbero di noi un popolo evoluto.

riferimenti:

http://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato1403741.pdf 

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=vaccini  

fonte: http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/

vaccini: esperimenti di ingegneria genetica


Boston, 31 marzo 2016:
seduti da sinistra: Erich Clementi, SVP, IBM Europa, Ivan Scalfarotto, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio italiano; in piedi da sinistra: Ginni Rometty, Chairman, Presidente e CEO di IBM; Matteo Renzi, primo ministro italiano.


di Gianni Lannes

Il vero obiettivo, più o meno camuffato o in ombra in tempi di riduzionismo scientifico? Lo sdoganamento a livello di senso comune dell'ingegneria genetica. Dal naturale all'artificiale. Il verbo d'ordine corrente: modificare la natura umana. Perché la tortura non è reato in Italia mentre le autorità si affrettano ad imporre - calpestando la Costituzione repubblicana - la vaccinazione di massa a mezzo di un trattamento sanitario obbligatorio? Quali epidemie dilagano nel belpaese? Quali studi scientifici hanno portato ad imporre l’obbligatorietà di un bombardamento di vaccini nel primo anno di vita e fino all'età adulta? Cosa si sa dei possibili effetti collaterali? Con il solito trucchetto all’italiana, il sistema di potere tricolore eterodiretto dall’estero, dà un contentino popolare indorando la pillola. 10 vaccini obbligatori e 4 facoltativi. Ma come nel recente passato con l’esavalente (4 obbligatori e 2 facoltativi) i vaccini effettivi saranno 14. A proposito, ai sensi della trasparenza amministrativa (decreto legislativo 33/2013) dov’è la gara d’appalto ed il contratto di fornitura? La catena del freddo sarà rispettata senza copertura finanziaria? Cosa contengono in dettaglio tutti questi nuovi vaccini?

Non solo immunosoppressori. Ci sono già quaranta vaccini pronti per essere immessi sul mercato e saranno prodromici a quello genetico. Peraltro, basta leggere il tema generale dell’esame di maturità di quest’anno che si è riferito all’articolo di Boncinelli pubblicato dal Corriere della Sera nel 2016: “Per migliorarci serve una mutazione”. Boncinelli è favorevole sia alle manipolazioni vegetali che umane, per colmare il divario, afferma, tra sviluppo civile e morale. Il corpo umano è valore o merce? Perché Renzi il 31 marzo 2016, a Boston, ha firmato un accordo segreto con l'IBM per la cessione dei fascicoli sanitari della popolazione italiana?

Ecco comunque qualche certezza. Attualmente latitano gli studi affidabili sulla frequenza delle complicazioni. Il sistema di segnalazione degli effetti collaterali dei vaccini è obsoleto e inaffidabile. Il recente rapporto dell’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) sugli eventi avversi dei vaccini - un fascicolo di 170 pagine - non dà alcuna informazione utile a comprendere la dimensione del problema. Incidenze di possibili eventi avversi decine di volte più alte in alcune regioni che in altre indicano che il sistema di registrazione è inaffidabile, troppo dipendente dalla preparazione, dall’interesse e dall’attenzione dei medici, che comunque non sanno bene cosa attendersi come complicazioni per la mancanza di studi scientifici solidi. Migliorare la prestazione dei medici segnalatori, comunque, sarebbe ben poco utile, perché è l’architettura stessa del sistema di rilevazione che manca di validità scientifica, non consente di stabilire se un evento patologico insorto dopo una vaccinazione sia causato dal vaccino o meno. I superficiali rapporti AIFA ripetono laconicamente, per ogni potenziale complicazione segnalata, che non è possibile stabilirne la connessione causale. E allora a cosa servono? Come può un ministro che confonde virus con batteri, imporre un nuovo trattamento sanitario obbligatorio senza disporre di un sistema di monitoraggio efficace dei possibili danni, già previsti dalla legge 210 del 1992?
Annotava Doris Lessing 31 anni fa: «Il lavaggio del cervello si basa su tre modalità ben note. La prima è la tensione seguita dal rilassamento. Questa è per esempio la formula usata negli interrogatori del prigioniero, quando l’inquisitore è alternativamente duro e tenero - prima un sadico e poi un amico gentile. La seconda è la ripetizione: dire o cantare la stessa cosa in ripetizione. La terza è l’uso degli slogan, la riduzione di idee complesse a una semplice serie di parole. Queste tre modalità vengono sempre usate (e lo sono sempre state) da governi, eserciti, partiti politici, gruppi religiosi, religioni’. (Doris Lessing, Prisons We Choose to Live Inside, 1986)». La descrizione descrive alla lettera l’atteggiamento istituzionale delle autorità governative e di sanità pubblica italiane nella controversia sui vaccini. Minacce gravissime ai genitori che non vorrebbero vaccinare i loro figli, fino a togliere loro la patria potestà, e ai medici che li supportano, fino a radiarli dall’ordine, alternate a posizioni più blande (segnalazioni alla procura solo in casi eccezionali, garanzia di accesso alla scuola dell’obbligo). Negazioni reiterate che esistano complicazioni anche gravi, se pur rare. Slogan di rito: “i vaccini sono sicuri. Chi non è competente non parli. I benefici sono superiori ai rischi". Insomma, propaganda autoritaria a buon mercato, esattamente il contrario di uno Stato sociale e di diritto civile.  


riferimenti:

http://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato1403741.pdf 

http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerArticolo.php?storyId=0000002366552 

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2017/07/vaccini-effetti-collaterali-non.html 

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=ibm 

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2016/01/il-corpo-umano-e-valore-o-merce.html 

fonte: http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/

11/08/17

il Palazzo di Papi ad Avignone. Delizia ed orrore!


Il palazzo dei Papi di Avignone è il più grande palazzo gotico d'Europa.
E' smisurato.
E' di una bellezza sconvolgente.
Al pari della cattedrale di Strasburgo, può ritenersi uno dei momenti più alti della cultura occidentale.
Il palazzo fu dimora di sette papi e di due antipapi, che nel XIV° secolo lasciarono Roma per esiliarsi in questo angolo di Provenza.
Colui che decise di portare la corte papale ad Avignone fu Giovanni XXII, nel 1316, ma solo con Benedetto XII, monaco cistercense, nel 1334, si diede il via ai lavori di costruzione del palazzo che doveva ospitare i papi "dell'altera Roma". I successori ingrandirono il palazzo con torri, stanze, cucine, scale e cortili. Portarono l'edificio ad occupare circa 15.000 metri quadrati.
Il palazzo è costruito con una particolare pietra, che cambia colore con il trascorrere della giornata: dorato al mattino quando viene colpito dalla soffice luce dell'alba, rosseggiante la sera nel sole del tramonto.
La delizia dell'uomo di fronte ad un simile spettacolo è totale.
Non è possibile non apprezzare il mirabile lavoro delle persone del medioevo.


Il Medioevo....periodo oscuro. 
Momento in cui tutto era possibile, nel bene e nel male.
Alle costruzioni mirabili per cui l'uomo moderno prova ancora ammirazione, si affiancano cadute nella brutale e selvaggia violenza, intrisa di sadismo e persecuzione.
Nel tragitto tra la piazza ed il portone, che permette l'accesso al palazzo, una frase risuona costantemente nella mia mente: " La chiesa non sparge sangue" [1].
Superata la scala si accede all'interno della costruzione.


Oltrepassato il portone, brividi.
Autosuggestione.
Voci lontane. Soffuse. 
Un urlo mi sconvolge.....i bambini si divertono, si rincorrono tra grida sguaiate.
Le stesse grida, ora, mi sembrano arrivare dal basso, dai locali raccontanti da R.R. Madden [2] con dovizia di particolari.
All'orrore segue sgomento! ma come siamo potuti cadere a questo livello di sadismo?
Domanda a cui non troverò mai risposta.
Le celle, la camera delle torture e la camera del giudizio si susseguono in un crescendo di violenza e dolore. Se potessi immaginare l'inferno sarebbe questo! 
Ma al male non vi è mai fine.
Il forno. 
Luogo nel quale i condannati per eresia erano incatenati in attesa della fine. 
In questa attesa la carne era strappata, bucata da abili inquisitori. 
Si doveva procurare dolore senza portare la morte.
La morte, per gli eretici arrivava in un modo terribile! Venivano arsi vivi. 
Ma questo non bastava, non era sufficiente! 
Le camicie dei condannati erano intrise di zolfo, per migliorare la combustione, accelerare le fiamme che avvolgevano la carne.



Respiro. Ho bisogno di prendere fiato.
Capire mi è impossibile, non ci provo neppure. Lascio che le emozioni del momento abbiano il sopravvento. 
Madden [2] ci ricorda cosa succedeva nei piani alti del palazzo, quale fosse il comportamento dei Papi in corrispondenza della morte che procuravano.
Il momento più basso della "cattività avignonese" si ebbe con Clemente VI. 
Nello stesso momento in cui le urla di dolore si propagavano nelle stanze del Palazzo altre urla, questa volta di piacere, tendevano a coprire le precedenti! Erano le voci delle molte amanti del Papa che cercavano di soddisfare le infinite voglie dell'uomo, tra coperte bordate di ermellino e pregiate stoffe comprate commerciando indulgenze. 
Possiamo fare colpa ad un uomo le cui frasi più sensate furono: " Prima di me nessuno ha mai saputo fare il Papa"  e " Se il Re d'Inghilterra volesse far nominare vescovo il suo culo non dovrebbe far altro che chiederlo..". Chiaramente la nomina del culo a vescovo avrebbe avuto un prezzo, e possiamo immaginare anche elevato... 
Un merito andrebbe riconosciuto a Clemente VI, ha legittimato i suoi tanti figli.....



Avignone come un'empia Babilonia quindi?
Secondo Francesco Petrarca si. Nel celebre "canzoniere" [3] compara la città provenzale ad una nuova Babilonia ed il Palazzo dei Papi alla torre di Babele.
Già in gioventù il celebre scrittore si era scagliato a più riprese contro il Papa di Avignone. In una serie di lettere [4], cui venne sempre taciuto il destinatario per ovvie ragioni politiche, si spinse a dire: " ad Avignone regnano orgoglio, invidia, lussuria ed avarizia. Gli uomini peggiori sono favoriti ed i poveri oppressi!".
Ridiscendo le scale per tornare alla luce della Provenza.
La frase "la chiesa non sparge sangue" ritorna nella mente. 
Hanno cercato di rispettarla! 
Gli inquisitori non spargevano sangue, preferivano bruciare vive le proprie vittime, trovando gioia nelle loro grida....
[1] "Ecclesia non novit sanguinem"
[2] R.R. Madden, "Galileo e l'inquisizione", edito da Burns & Co, London & Dublin.
[3] Francesco Petrarca, il canzoniere, scritto dal 1366 al 1374.
[4] Francesco Petrarca, Sine Nomine, dal 1342 al 1358.

[riferimenti] http://www.capurromrc.it/ 

Fabio Casalini.

fonte: https://viaggiatoricheignorano.blogspot.it/

vaccini: da 12 a 14


Boston, 31 marzo 2016:
seduti da sinistra: Erich Clementi, SVP, IBM Europa, Ivan Scalfarotto, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio italiano; in piedi da sinistra: Ginni Rometty, Chairman, Presidente e CEO di IBM; Matteo Renzi, primo ministro italiano.


di Gianni Lannes

Dallo Stato di diritto allo Stato di polizia, così hanno stabilito a Washington il 29 settembre 2014, alla presenza del ministro pro tempore Beatrice Lorenzin (quella che confonde i virus con i batteri). Ecco l'ultima sorpresa all'italiana del renzusconi. La legge di conversione del decreto legge incostituzionale  73 del 7 giugno 2017 illustrata dalla senatrice del partito democratico, tale Patrizia Manassero di professione impiegata, passerà a breve (mancano 26 giorni alla scadenza) con l'obbligatorietà di 10 vaccini e 4 facoltativi, che poi di fatto come per l'esavalente, diventeranno 14 a tutti gli effetti. Tanto chi controlla i controllori? Il Parlamento degli onorevoli abusivi (secondo il pronunciamento della Corte costituzionale numero 1 dell’anno 2014) addirittura si accinge ad approvare - con il solito accordo clientelare piddì-forzitalia e grazie all'inesistente opposizione dei grullini telecomandati (un partito padronale di cooptati favorevoli alla "massima copertura vaccinale") - una legge criminale che consente una sperimentazione su neonati, bambini e adolescenti sani trasformandoli in cavie a vita. 
  
L'Organizzazione mondiale della sanità ha attestato che in Italia non è in corso alcuna epidemia e non dilagano pandemie, eppure la deriva autoritaria italidiota procede come se niente fosse, nonostante la sola opposizione popolare ma non parlamentare. L'Italia non è più uno Stato di diritto e non ha più alcuna sovranità.

Tempi stretti per il decreto vaccini varato dal governo Gentiloni e trasmesso al Senato con un giorno di ritardo, in violazione dell’articolo 77 della Costituzione repubblicana italiana. Però c'è un contentino: il Senato l’ha modificato riducendo il numero dei vaccini obbligatori e abbassando le sanzioni per i genitori no vax. Il decreto scade il 6 agosto e quindi per consentire il passaggio anche alla Camera «dovrà essere approvato nel giro di un paio di giorni, forse già domani» ha spiegato la relatrice Patrizia Manassero (Pd).

Una tempistica così stringata che nello scenario del Senato, dove i numeri della maggioranza traballano, ha fatto subito pensare alla volontà del governo di porre la fiducia. Infatti, il Consiglio dei ministri ha autorizzato la fiducia sul decreto fuorilegge vaccini. Un percorso fitto di emendamenti, infatti, rallenterebbe non di poco l’iter del decreto che deve necessariamente essere spedito per consentire la conversione in legge prima della scadenza. In commissione al Senato i vaccini obbligatori sono stati ridotti da 12 a 10 lasciando fuori l’anti meningococco B e C che sarà attivamente promosso e suggerito dalle Asl, insieme a rotavirus e pneumococco. Resta la gratuità di tutti e quattro i vaccini consigliati come, ovviamente, di quelli obbligatori (polio, difterite, tetano, epatite B, pertosse, emofilo di tipo B, morbillo, parotite, rosolia e varicella).

Su richiesta di forzitalia è passato anche un emendamento che apre alla somministrazione in farmacia, da parte dei medici, dei vaccini pediatrici. Per attuare questa misura, però, ci vorrà comunque un decreto ministeriale e sono state avanzate varie perplessità. Sull’ipotesi dell’obbligo alle vaccinazioni degli operatori sanitari si potrà prendere una decisione solo oggi quando la commissione di Bilancio darà il suo parere sulla possibilità o meno di una copertura finanziaria per questa misura. Durante la seduta notturna la Commissione ha inoltre approvato, tra gli altri, l’emendamento che prevede l’istituzione dell’Anagrafe Vaccinale Nazionale, che registrerà la situazione vaccinale degli italiani, e un emendamento che prevede vaccinazioni anche per operatori sanitari, sociosanitari e scolastici. L'obiettivo fondamentale è il controllo sociale attraverso la schedatura di ogni singolo invididuo, mediante l'apposito fascicolo sanitario elettronico. Per la cronaca: il 31 marzo 2016, tale Matteo Renzi, ha sottoscritto un accordo segreto con l'IBM: in cambio di un investimento a Milano si cedono i fascicoli sanitari dell'ignara popolazione italiana.




Post scriptum

Le vaccinazioni obbligatorie restano:
- anti-poliomielitica;
- anti-difterica;
- anti-tetanica;
- anti-epatite B;
- anti-pertosse;
- anti-Haemophilus influenzae tipo b;
- anti-morbillo;
- anti-rosolia;
- anti-parotite;
- anti-varicella.

A queste, poi, se ne aggiungono altre 4 "consigliate": anti-meningococco B, anti-meningococco C, anti-pneumococcica e anti-rotavirus. Il loro inserimento, seppur come "consigliate", ha l'intento di rafforzare con norma di legge la raccomandazione già contenuta nel Nuovo Piano nazionale vaccini. Le Asl saranno in ogni caso obbligate a fare promozione attiva per queste 4 vaccinazioni. A tutti gli effeti, le vaccinizoni complessive saranno ben 14.

fonte: http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/

07/08/17

dove il lago si tinge di nero


La val Buscagna è una valle laterale del Devero. 
Per giungervi bisogna prendere la superstrada per il Sempione ed uscire a Crodo, continuare sino a Baceno dove, al bivio, si devono seguire le indicazioni per la piana del Devero. 
Giunti al parcheggio lasciare l'auto ed incamminarsi in direzione degli impianti invernali di risalita; passata la stazione della seggiovia continuare sino ad un bivio dove si seguono indicazioni per il lago Nero. 
Si prende rapidamente quota e dopo circa 45 minuti di buona camminata si arriva alle baite dell'alpe Misanco; ci si ferma ad ammirare il panorama circostante che spazia dall'Arbola sino al Cervandone incombente sopra di noi.




Il Cervandone nell'epoca delle prime esperienze alpinistiche era noto come il Monarca del Devero, in quanto la sua molte incombente, la sua presenza centrale e la sua altezza maestosa danno la netta impressione che tutto possa girare intorno a questa montagna......
Dopo questa breve sosta si riprende a salire in direzione di un nuovo bivio: a sinistra si sale per il Monte Cazzola, a destra si arriva alla nostra destinazione.





Dieci minuti dopo aver imboccato il sentiero di destra si arriva ad ammirare le scure acque del lago Nero. Si prosegue aggirando il lago sulla destra seguendo l'evidente sentiero che in poco più di dieci minuti porta al ponticello di legno della Buscagna. L'ambiente è quello meraviglioso delle grandi praterie con i monti del Cervandone e del Cornera a fare da anfiteatro naturale a questo posto splendido.




Attraversato il ponte di legno si seguono le indicazioni per Buscagna ed in pochi minuti si giunge ad un gruppo di baite ottimamente ristrutturate. Facciamo una breve sosta per recuperare energie, riprendendo il nostro cammino seguendo fedelmente il sentiero che si stacca sulla destra delle baite e che in poco più di mezz'ora ci porta nuovamente nella piana del Devero.

Fabio Casalini

fonte: https://viaggiatoricheignorano.blogspot.it/